LA CITTA’ DI CANAVIEIRAS
Canavieiras, dislocata sulla “strada del cacao” in riva all’Atlantico, nello Stato di Bahia, sull’estuario del fiume Rio Pardo, a 600 km. a sud di Salvador, è una cittadina di circa 40.000 abitanti che ha conosciuto un periodo di relativa prosperità nel secolo scorso come centro di produzione, raccolta e spedizione del cacao. Lo testimonia la struttura urbana che ancora conserva alcune pregevoli impronte di stile coloniale portoghese.
Oggi la città conosce un periodo di declino e sopravvive con attività di economia minuta (turismo, piccola pesca, attività ittiche legate alla raccolta del “caranguejo”, granchio d’acqua dolce, agricoltura e piccolo artigianato).
Ma Canavieiras è soprattutto quello che capita spesso di vedere girando nel centro urbano: una facciata diroccata, traccia di un passato coloniale, e dietro assolutamente nulla, come i fondali scenografici di Cinecittà.
Quello che non si vede dietro la facciata lo si può toccare attraversando i “bairros”, i quartieri periferici dove la gente vive tra assi di legno inchiodate e ondulati in eternit, dove si percepisce la densità abitativa dai nugoli di bambini che escono da questi anfratti, solo bambini, un gigantesco asilo di piccole anime perse con gli occhi incredibilmente accesi alla speranza.
IL BRASILE
Il Brasile, quinto paese al mondo per estensione, ha una superficie di 8,5 milioni di kmq, vale a dire circa 28 volte l’Italia ed occupa più della metà del continente sudamericano.
brasile Gli attuali abitanti del Brasile sono circa 165 milioni. Gli indios, originari abitanti del Brasile, oggi non superano le 50.000 unità. La struttura del paese ha ampiamente risentito della molteplicità etnica e delle ondate migratorie, iniziate con la colonizzazione portoghese e la deportazione degli schiavi dall’Africa (5 milioni in due secoli), proseguite successivamente con i bianchi europei e più tardi con arabi ed asiatici.
La cultura brasiliana è una gigantesca meticciatura di razze, etnie, tradizione, religioni e matrici storiche diverse e neppure l’imposizione mediatica della “American way of life” è riuscita ad omologare modelli così lontani.
Il Brasile, pur essendo tra le dieci potenze più industrializzate al mondo ed essendo dotato di grandi ricchezze naturali, presenta il 60% della popolazione al di sotto della soglia di povertà (reddito inferiore a 200 US dollari l’anno) ed un tasso di analfabetismo intorno al 15%.
Il graduale impoverimento delle campagne, l’esplosione demografica, la migrazione verso nuovi poli industriali attigui alle grandi città, fanno si che la distanza tra ricchi e poveri sia in continuo aumento.